30 novembre 2011

mi metto in (popu)lista

E poi ho di quei lampi di genio che mi spavento da me, alle volte.
Come stamattina, che mi son svegliato e son corso davanti allo specchio dicendomi ecco, sai cosa: voglio fondare un'associazione, un'associazione culturalpolìtica. 
Culturale, perché c'è bisogno di fare cultura, mi son detto. Politica, perché c'è l'urgenza di fare politica, mi son trovato d'accordo. Nella città, sì, ma anche e soprattutto nel comprensorio, ho aggiunto.

La mia associazione culturalpolìtica, dovessi spiegarvela in due parole, avrà come elemento fondante della propria attività la lotta senza se e senza ma alla fondazione di associazioni politico-culturali a ramengo, ecco cosa.

Inizieremo come? Concentrandoci sull'analisi delle criticità che si celano dietro l'attività di fare analisi delle criticità. Che poi è una parola-contenitore (df) d'una beltà inconfutabile, criticità, molto musicale invero, che quasi non te ne capaciti, di quanto possa essere complessa, di quante sfumature possa assumere, criticità, che già solo sondarle tutte, ecco: è una criticità.

Ovviamente, la mia associazione culturalpolìtica non potrà esimersi dal trattare i ficcanti temi dello sviluppo, dell'occupazione, dell'ambiente. Del disagio sociale (e allora sarà un bel po' di sinistra). Della liberalizzazione necessaria di certi mercati locali (così sarà anche un po' liberal). Dell'immigrazione (sinistra) e della sicurezza (destra). Dell'artigianato, poi. Della piccola e media imprenditoria. 
Del turismo. Perché voi dovete sapere che nella nostra città transitano ogni anno centordicimila crocieristi. E allora bisogna creare più posti di lavoro. Almeno uno per crocierista.

La mia associazione culturalpolìtica si dedicherà allo studio dei piani di sviluppo delle associazioni politico-culturali che lottano per approntare piani di sviluppo: eviscererà azioni e reazioni, cause ed effetti.
Ci affideremo, dapprima, e solo apparentemente, a quell'iter xeroxxato che porta dalla nascita in sordina all'annuncio alla stampa alle riunioni in sede all'alleanza con il carro più suntuoso, quello che promette di vincere, e di farlo a man bassa. 
LA GENTE CI DOVRA' CONOSCERCI COME QUELLI CHE SEMBRANO UGUALI AGLI ALTRI, E INVECE NO.
Faremo indagini, ovviamente,  e sondaggi lunghi e pieni di insidie e criticità, ma finalmente, in un arco di tempo ragionevole, è ovvio, grazie allo sforzo indefesso degli associati, iscritti, simpatizzanti, ovviamente, potremmo esporre i nostri risultati: che saranno, ovviamente, ovvi. Più occupazione. Ambiente più pulito. Abbasso il degrado. Viva la civiltà. Dei come quando e dove parleremo alla prima cena sociale, che si svolgerà il 29 febbraio pv presso il ristorante La Loggetta a Tolfa.

Dicevo prima che la gente dovrà conoscerci come quelli che sembrano uguali agli altri e invece no.
Perché vedete - e questo sarà il nostro tratto distintivo, il nostro quid in più, oltre al fatto che tenderemo ad utilizzare più latinismi possibili, dacché siamo un'associazione politica sì ma anche culturale -: noi siamo NUOVI.

Noi faremo proselitismo sui social netuòrc: se la gente metterà mi piace, allora diventeremo un soggetto politico credibile, un bacino di consenso, una fonte d'ispirazione. Per aiutarci interevalleremo citazioni di grandi autori e pensatori e politici a fotografie di micetti o forte michelangelo dall'alto che quant'è bello o stendardi degli arditi o foto del monsignor chenis.

Noi. Siamo. NUOVI.

Avremo una sede, ma nella nostra sede si tuitterà e si feisbuccherà e si canteranno le canzoni con la chitarra ma anche no. Accappella.

Noi. Siamo. NUOVI.

Vecchi, vecchi sono quelli che si candidano a sindaco, che hanno le mani in pasta già ovunque. Ma che dovranno starci a sentire, a noialtri dell'associazione culturalpolìtica NUOVA, che portiamo idee NUOVE (e anche, soprattutto vecchi voti, di quelli d'una volta, crocetta versus promessa).
Non ti pare anche a te, che devono starci a sentire? Faccelo sapere, che ho pure appena messo un micetto sul nostro profilo: sharalo anche tu!, è impo!1!

Io, a me, male che mi vada, anche se ci credo davvero, in questa nuova associazione che voglio fondare, spero che almeno gli amici del nuovo sindaco, i nipoti, o i figli, mi ci portino pure a me, l'anno prossimo, sullo iòt a portocervo. Che così dopocena parliamo di criticità, di sviluppo. 
Di occupazione.
Di come occupare.
Il tempo libero tra uno spritz e un margarita, non foss'altro.

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