Da Scottsdale a Los Angeles son sèi-ore-emmèzza di macchina, e non mettere quel broncetto, sèi-ore-emmèzza son tipo da Roma a Lugano, alla fine della fiera cambia mica troppo, riflettici: passi da uno stato all'altro, dalla metropoli alla cittadina, anche se certo che il paesaggio, ecco, è vero, i cactus no, la sabbia no, le serpi velenose neppure, ma togli quel broncetto, su.
Da Scottsdale a Los Angeles c'è la Interstate 10, la I-10, che non è della Apple, altrimenti si chiamava iDieci, ma neppure delle Autostrade per gl'Uèssèi esseppìah: no che non son di nessuno, e non si pagano, le autostrade stellestrisce, son freeway mica per ischerzo; facciamo che mettiamo in moto e non ci pensiamo troppo su, cambia stazione, senti lo sferraglio degli speroni, qua, gli y-iah, lascia il folk, dài.
Quaranta minuti di palme e cactus e abbiamo già finito l'acqua, ci fermiamo là?, fermiamoci qua, va bene, che poi Goodyear è un nome che rimbalza sulle labbra felice, sa di gomma e di omìni so fluffy. Goodyear è in Arizona, e vicino allo svincolo per Goodyear, sulla I-10, c'è una biforcazione — in inglese biforcazione si dice fork, sostiene la ragazzuòla del navigatore, fork come forchetta —; in quello svincolo succede che se la forchetta ti va di traverso finisce che imbocchi North Citrus Road, e un cartello t'avvisa che più in là, poco più in là, c'è il Complesso Penitenziario di Perryville. Sul dente opposto della forchetta, invece, una stazione di servizio.
La stazione di servizio ha i bagni, come ogni stazione di servizio, e la macchinina che distribuisce l'acqua e le ciambelle, come ogni stazione di servizio. E un cartello che recita poisonous snakes and insects inhabit this area. Non proprio come ogni stazione di servizio. E delle panchine. E un tavolo. Su quel tavolo, una bibbia. Abbandonata. Sottolineata. Commentata.
Due anni prima che sbagliassimo strada, che c'inventassimo una illegal U-turn, ma lo sènti quant'è incazzosa la signorina del navigatore?, due anni prima che c'appostassimo in quella stazione di servizio a stupirci delle sèrpi velenose, all'Aèsseppìccì di Perryville, Arizona, è successo che una certa Marcia Powell, cinquant'anni, schizofrenica, puttana, dimenticata da dio e dalle genti in un angolo di buco di culo d'Arizona, è morta in una di quelle gabbie nel deserto. Se la sono dimenticata per quattro ore a centòtto gradi fahrenheit, se non ti va te la faccio io, la conversione, sono quarantatré gradi centigradi.
Matteo otto, undici, dodici, leggi: ora io vi dico che molti vorranno da ponente e da levante, le strade del crimine e della sfortuna sono infinite, se il destino si mette di traverso, e sederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, fuori a pedate, come spetta ai cattivi agl'insubordinati ai mascalzoni agl'irrispettosi ai pazzi ai brutti ai poveracci e a Marcia Powell, ove sarà pianto e stridore di denti, leggi.
Poi richiudi il libro, pensosa.
Accendiamo l'aria condizionata, mettila a sessanta gradi, anche se abbiamo un raffreddore che férmati, con le tossi e tutto.
Ch'ogni fremito, ogni sternuto, è pianto, e stridore di denti.
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