quasi arrivati, quasi, quasi, curva, rettilineo, curva, piano che c'è un autovelox, dormo un po', quant'è bella quando dorme, mangio un po', quant'è bella quando mangia, guida guida guida finché non si chiudono gl'occhi, toh, c'è lo svincolo di vaginale riotorto.
vaginale riotorto è vignale riotorto, ma ogni volta che ci passiamo chiara dice toh, c'è lo svincolo di vaginale riotorto. m'immagino un utero, un utero gommoso e impenetrabile, un rio torto e vaginale.
non ricordo chi me lo diceva, sembra che al salone, ad una presentazione fighèrrima, una presentazione di quelle che alla fine sei contento d'esserci andato, questo relatore, forse uno scrittore, forse un intervistatore, non ricordo, non ricordo neppure chi me lo raccontava, abbia usato rii, il plurale di rio, che è una di quelle parole che io definisco prurali, i plurali che causano pruriti (ricadono in questa categoria anche cammi per camion e gazebi per gazebo).
durante la presentazione di prospektiva abbiam letto delle ròbe, elena marinelli ha letto il racconto di manicardi, che parla di tappi nelle tube di falloppio, e gianni tetti ha letto il racconto di chiara reali, che parla di semi che stanno nella pipì, e sembra la presentazione del bollettino della società ginecologica nazionale, ha detto giannasi, dopo quelle due prime letture, mentr'invece era di prospektiva, che stavamo parlando.
toh, c'è lo svincolo di vaginale riotorto, dice chiara, e ride.
quant'è bella, quando ride.
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