Nell’arena romana, sostiene Sloterdijk, dice Roberto Luis, tutto era deciso dagli uomini. Erano gli uomini che seguivano coi propri occhi come lavorava il destino, uomini quelli che si fronteggiavano, uomo chi trionfava e uomo chi soccombeva. Eppure, al contempo, vi aleggiava un elemento di casualità, di dipendenza dal Fato che oltrepassava le possibilità del singolo. Il risultato finale, a Roma, ieri ed oggi, era più della somma degli addendi.
Uomini: Roberto Luis, Ariel e Sean il coccodrillo. Uomini che bevono Malbec nella squadrata Mendoza, uomini nelle mani del fato, uomini con i quali la Fortuna non è stata clemente.
Lo sostiene Sloterdijk, dice Roberto Luis.
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