Spesso mi baciavano i piedi, e io non mi opponevo: sapevo di meritarlo. Perché privare la gente della gioia di venerarmi? Una volta, essendo estremamente agile di corpo, provai addirittura io stesso a baciarmi un piede. Mi sedetti su un panchetto, mi presi in mano il piede destro e me lo tirai verso il viso. Riuscii a baciarmi l'alluce. Fui felice. Compresi la felicità degli altri.
[Daniil Charms, Casi, pagina 119, in cui ci si insuffla l'autostima]
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