22 dicembre 2010

Stasera (che sera)


Insomma: stasera è quella sera, è scritto tutto nel volante, perché flyer questo significa, volante.
Ròbe da sapere in più ce ne sono mica: se non hai mai visto un Katacrash Ensemble laiv picsciur sciò non voglio rovinarti la sorpresa, cerca di esserci perché dopo di questo basta, mentre Sfo'! beh, è così nuovèrrimo che già mi prudono le corde vocali.

Se sei di Roma, e in questi giorni ti stai dando allo struscio pel centro, ti capiterà di trovarne delle copie da Old Soccer, che è un negozio figo invero, pieno di memorabilia e maglie da calcio vintage e da oggi pure i libelli di quello del katacrascio. E' in Via di Ripetta, la terza traversa di Via del Corso, partendo da Piazza del Popolo vai avanti e sbèm, lo trovi. 
Capito? Popolo, avanti.

Una ròba sul katacrascio: Enrico mi ha scritto una mail, dopo averlo letto, dice: "Secondo me il giorno che deciderai di applicare questo stile e questo linguaggio di scrittura ad un testo più tradizionale tu svolterai la tua vita". Mi ha fatto molto riflettere, Enrico, perché ultimamente è tutto un dirmi di abbracciare temi altri mantenendo la traiettoria di ricerca stilistica, e basta con 'sto rap, e basta con 'sto pallone.
Chissàche.
Eppoi, Enrico ha creato questa ròba qua, che è da lacrimuccia, diciamocelo.

Intanto, il giorno della vigilia qua sopra metterò la mia voce sigaréttica che legge Ti dico una cosa, Borgogna sulle guance, prendetela come il mio regalo di natale, da ascoltare durante la veglia.
Lo sta facendo spesso elenini, di leggere a voce alta, elenini è l'altra metà del readingelli e a me: m'è venuta voglia.


Nessun commento: