Un povero cronopio se ne va con la sua macchina quando giunto ad un angolo si rompono i freni, e va a sbattere contro un'altra auto.
Un vigile s'avvicina minacciosamente cacciando fuori un taccuino con la copertina azzurra.
"Non sa portarla la macchina, lei laggiù?" grida il vigile.
Il cronopio se lo guarda per un istante, poi chiede: "E lei chi è?"
Il vigilante piglia un'espressione arcigna, lancia un'occhiata alla sua uniforme come per convincersi che non ci siano errori.
"Come chi sono? Non vede chi sono?"
"Io vedo un'uniforme da vigile", spiega il cronopio tutto afflitto. "Lei sta dentro l'uniforme, però l'uniforme mi dice mica chi è lei.".
Il vigile alza la mano per colpirlo, ma da una parte ha il taccuino e dall'altra la matita, così non lo colpisce e va davanti, a copiare il numero di targa.
Il cronopio è tutto afflitto e vorrebbe non aver mai fatto l'incidente, perché adesso continueranno a fargli domande e lui non potrà rispondere dal momento che non sa chi gliele sta ponendo, e tra sconosciuti ci si può mica comprendere.
[Julio Cortázar, Papeles Inesperados, traduzione mia.]
Nessun commento:
Posta un commento