Il sito della Tuscia Viterbese dice che ci son tante ròbe buone, pure la lingua salmistrata, ma il punto non è questo.
Nei giardini prospicenti alla Biblioteca Comunale in Piazza Plebiscito 3, poco prima di mettersi a far la fila per le braciole e le salsicce (o la lingua salmistrata), tipo alle sette, parlerò di Katacrash e dell'importanza delle sagre di paese, lo farò con ospiti a sorpresa e sarà una sorta di ritorno, perché già ci presentai L'inafferrabile Weltanschauung del Pesce Rosso e venne pure il sindaco d'allora con la fascia tricolore e tutto ad accostare la mia umile persona, in un excursus sui giovani ch'hanno passato la loro infanzia a Monte Romano, alla figura della
Beata lei.
Beato me.
E poi basta.
Giuro (non si giura) che non ve la meno con i ricordi d'infanzia, giuro (aie, non si giura)(e poi non è escluso che ci ripensi)(e se ci ripenso può pure starci che scrivo la solita pallosità di quello che provo quando attraverso l'arco)(e parapìm, e parapàm).
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