10 luglio 2010

La lotta di classe (al semaforo)

Lui, l'uomo col gessato, sono io. Ha le madonne, indossa un gessato e guida una macchina decisamente troppo grossa. Una macchina da sboròne, da capiscione, da figlio dell'oca bianca. E' a quel volante contingentemente: nondimeno, è a quel volante.
Fermo al semaforo.
L'altro, l'uomo con la paglietta, guida un pandino, indossa un fazzoletto rosso al collo ed ha una paglietta smozzicata calata sugli occhi.
Anche l'altro è fermo al semaforo.
Il semaforo immette su di una biforcazione: se sei nella corsia di destra puoi immetterti solo nella corsia di destra. Se sei sulla corsia sinistra, solo nella corsia di sinistra.
L'uomo col gessato è nella corsia di destra, e deve andare a destra.
L'uomo con la paglietta, che da adesso chiameremo l'uomo di sinistra, è nella corsia di sinistra, e deve andare, sorprendentemente ma anche no, a sinistra. In ogni caso.
L'uomo di sinistra: Ao, ndo vai? sporgendosi dal finestrino, arrivando a bussare sul vetro dell'uomo col gessato.
L'uomo col gessato, s'è detto, ha le madonne. Col gessato fa caldo. E il caldo gli fa venire le madonne. Ci vuole solo il vecchio che ti bussa al vetro.
L'uomo col gessato abbassa il finestrino: prego?, dice.
Ho detto: ndo vai? De qua o de llà?, insiste l'uomo di sinistra, quello con la paglietta.
L'uomo con il gessato e con le madonne, forse l'abbiam già detto: secondo lei? Sono in questa corsia, posso andare solo a destra, ed infatti debbo svoltare a destra.
L'uomo di sinistra, col fazzoletto e con la paglietta: Ah, me credevo. I prepotenti so sempre quelli co le machine più grosse. Ma io c'ho 'r piccone dietr'ar portabagaji, sà. Te che c'hai? La rivortella? Co quaa machina...

La lotta di classe oggi si combatte al semaforo.
Ed è sempre la stessa solfa: si tratta solo di decidere dove andare, a destra o a sinistra.
L'uomo con il gessato va a destra, quello con la paglietta calata sugl'occhi a sinistra, ed è tutto nell'ordine normale delle cose.
Il segreto sta nel non cambiare direzione in corso d'opera, se possibile, e non prevaricare l'altro, laddove lo si possa evitare.
Pena il piccone.

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