"New York non è l'America", dice Longhi.
"Ahi", ribatte Riccardo, "questo conferma la teoria di H.G. Wells, che l'America non esiste, è una mistificazione geografica. Wells l'aveva percepita in lungo e in largo ma era giunto a questa conclusione perché dovunque andasse gli dicevano, forse per confortarlo: Questa non è l'America. Ma l'America invece è proprio questa: un paese dove l'iperbole è temperata dall'efficienza, la forza dall'onestà, un paese dove succede tutto e il contrario di tutto, per cui ognuno crederà che essa sia altrove; è quella che io chiamo la faute à Verrazzano. Anche lui credeva che New York fosse altrove, quando vide il luogo dove sarebbe sorta, e andò via senza fermarsi. Non poteva immaginare, lui, fiorentino, dilettante di varie scienze, letterato latineggiante, di trovarsi a New York. Non capì nulla, come del resto non capiamo nulla noi oggi, poiché giudicava qualcosa che non apparteneva alla sua coscienza".E. Flaiano, Melampus.
Ciao mamma, siamo nella Grande Mela.
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