25 giugno 2011

Si potrebbe smettere di scrivere

Leggevo questa riflessione di Dario Falconi (ve l'ho detto che una volta, a Modena, sono salito in piedi su una sedia e ho detto chi dovreste leggere? Dario Falconi!), sul suo blog, ad un certo punto fa così:

        C’è vanità e presunzione nel supporre di avere qualcosa d’estremamente interessante da dire e di saperlo dire bene. [...]

          Eppure il saper leggere non è considerato un talento.
          Nessuno si sentirebbe lusingato a sentirsi dire d’essere un grande lettore.
      e niente, m'ha fatto il paio con delle righe bellèrrime di Derek Walcott, sono in Volcano, una poesia che se ti va la trovi dentro Mappa del Nuovo Mondo, la poesia a un certo punto fa così:
            One could abandon writing
            for the slow-burning signals
            of the great, to be, instead,
            their ideal reader, ruminative, 
            voracious, making the love of masterpieces
            superior to attempting
            to repeat or outdo them
            and be the greatest reader in the world.
        vale a dire, traduco a braccio,
        Si potrebbe smettere di scrivere
        e seguire i segnali - tizzoni che bruciano lenti-
        dei grandi, essere invece 
        il loro lettore ideale, ruminante, 
        vorace, che considera l'amore per i capolavori
        superiore al tentativo
        di ripeterli o superarli
        ed essere così il più grande lettore al mondo.
        Ciao Dario Falconi.
        Ciao Derek Walcott.
        Ciao più grande lettore al mondo.

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