02 giugno 2011

Non c'è cosa più divina #4: Per sfregio, mica per altro. Su Finzioni.


Billy, Billy Moon, doveva chiamarsi Rosemary, poi ha fatto questo sgarbo di nascere col pistolino, e allora è toccato mettergli nome Christopher: Christopher Robin Milne.
Papàsùo, A.A. Milne, ci s'impegnava, coi romanzi, scriveva per Granta e pel Punch, poi gl'è venuto pensato hey hey Milne, sai com'è che svoltiamo, stavolta? Raccontando la storiella di tuo figlio che vive in un mondo tutto suo, insieme al suo orsetto di pezza alto due piedi o poco più, con gl'occhi sfilacciati e una combriccola fatta di maialetti, cangurini, un coniglio saputello e un tigrotto mezzoscémo.
Lesley, Lesley Sélincourt, aveva la fronte ampia e le labbra sottili, dipinte di rosso, e ci piaceva molto, a Christopher Robin.
Sì, Christopher Robin è proprio quel Christopher Robin, pènsapènsapènsa, il figlio dell'inventore di Winnie The Pooh. E Lesley Sélincourt, dacché giàssai non c'è cosa più divina, ebbene sì: era sua cugina.

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