Piripi Ariiotima, il lungagnone amico di Gauguin, dicevan tutti avesse dei poteri straordinari. Il fecondatore celeste, lo chiamavano. Otto figli, stirpe che sventolò alto il vessillo, ognuno di loro altrettanti, otto per otto sessantaquattro e la metà avvocati, giudici, sacerdoti, santoni, gente abituata a soppesare la bilancia della giustizia. L’ultimo, Charles, arbitro di fubò.Gauguin, durante il suo soggiorno tahitiano, non conobbe solo tredicenni dalla palle tesa come quella dei tamburi rituali, ma anche Piripi Ariiotima, la otea e il fubò.
Anni dopo un discendente arbitro si fece girare la biribiricoccòla.
Ròba da sforbiciarsi un orecchio per il nervoso.
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