Ah, la polisemia, dire una parola e poter intendere due, tre, quattro significati, gloria del significante che s'ammanta d'onnipotenza. O perlomeno, di polipotenza.
In ispagnuolo dici celo ed intendi mica il giubilo che fa da contraltare al depressèrrimo manca dei ragazzini d'antan, quando giocano coi figurini dei calciatori.
Chi ha celo ha zelo, zélò | manca lo dicon solo a Bologna e a Bologna lo si sa, in centro non si perde neanche un bambino. Men che meno se a tenerlo per mano è la mamma: son sempre molto gelose le mamme dei loro figli che crescono troppo rapidamente, celo è anche la gelosia, ed il geloso lo è mica all'acqua di rose, lo è con convinzione, con dedizione ed impegno, con zelo: zéloso, potremmo dire.
Poi c'è un uso abbastanza desueto, lo puoi legare con papel ed ottenere papel celo che è lo scotch, il nastro adesivo, come se la carta - gelosa con zelo, quindi zélosa - volesse stringere a sé le ròbe a cui più tiene.
Ah, ed anche fregole, significa celo. La fregola è il periodo in cui i pesci d'acqua dolce femmina depositano le uova in fondo al fiume. E sono così irrequiete, i pesci femmina, così eccitate, che ci credo, io, sian gelosi i maschi loro. E mica gelosì così per dire: con zelo. Zélosi.
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