Con una missiva elettronica, come se fosse una ròba che si può chiedere così, con freddezza, con distacco, con una mail, dài, senza passione m'han chiesto se mi interessasse mica recitare in un film porno.
True story.
Che pei primi quattordici secondi mi son pure ringalluzzito, io, altro che decadenza degl'enta, ho pensato, poi nah, mi son detto, ma ti pare, ma che mi metto a fare, ora, i porno? Io che le donne non l'ho mai toccate nemmeno con un dildo? (cit.)
Perciò grazie, signorino giovane nuovo produttore di film porno che me l'hai proposto trovando la mia faccia molto adatta (sic), m'hai insufflato per quattordici secondi l'autostima, anche se per dircela tutta ho come avuto l'impressione che fosse più un atto dovuto, caro il mio produttore, questa faccenda di proporlo a me e altri chenesò cinquanta maschi, e che tu stia piuttosto cercando giovini disinibite che vengano a fare i casting per guardarle nude, sozzone.
Un'altra cosa che m'han proposto di fare e che m'ha ringalluzzito altrettantemente, poi, è di scrivere su Finzioni quella ròba là di Trasudamerica, ma sì, quella rubrica in cui ogni storiella trasuda sudamerica, tra finzione e realtà, va sin decirlo.
Oggi, alle tremmèzza, la seconda uscita, sulle note note di giuliocortazzà.
Che nemmeno lui ha fatto l'attore porno, fino a prova contraria.