La ferocia del possesso puoi subodorarla più massiva, più prepotente nell'ermellino che tiene la dama, arcigno e duro cipiglio, grinfie che cingono il dorso con l'unghia conficcata sul collo, morsa di madre al bambino, stretta ammonitoria e tremendamente definitiva che nessun'altro - nessuno all'infuori dei partecipanti al gioco del non muoverti mi muovo - avverte.
Negl'occhi della dama solo rassegnata sottomissione, sguardo che è lo stesso ma in miniatura si fa misero e compassionevole; ed anche la zampa alzata non è che un rantolo giocoso, timido anelare ad un gomitolo di lana che non c'è.
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