Volendo potremmo raccontare una storia del sessantotto, la storia di Alcide Cucchiaio che entra nella casa comunale con passo lungo; i rumori scendono, compresi quelli del pubblico sistemato tutt’intorno, qualcuno tossisce, lui stringe la mano del segretario, ignora il giovane Sant’Agata dopo quello che ha detto al giornale e si siede nella sua poltrona.
Alcide Cucchiaio ha fatto colazione al Caffè Azùni: nessuno gli ha chiesto nulla e lui ha regalato sorrisi, mostrato sicurezza nei movimenti, nemmeno un riferimento all’articolo sul giornale locale, nemmeno un commento su gli scontri di Architettura; quello che pensa, Alcide Cucchiaio, non sa ancora quale ricaduta potrà avere, e quindi se lo tiene per sé o lo divide con la moglie, speranzoso di scoprirsi almeno con lei politico lungimirante: io sto coi poliziotti perché sono i poliziotti i figli dei poveri, altro che lotta di classe, anzi sai cosa ti dico? una lotta di classe al contrario c’è stata, quei giovani avevano occhi cattivi, prepotenti e ricattatori; quei giovani erano i ricchi, mentre i poliziotti erano i poveri. Bella vittoria, sissì.
Seconde te dovrei espormi pubblicamente?
Stavolta Sant’Agata me l’ha tirata bassa, non credi?
E poi cosa vuol dire trasversalismo politico contro il sistema?
Fronte comune poi, cosa vuol dire fronte comune contro il potere?
Fronte comune con chi?
Davanti allo specchio Alcide Cucchiaio si è sistemato la cravatta, nodo shelby stretto, camicia bianca, giacca lunga di velluto. Il sindaco di tutti i quartesi non ha cambiato percorso dopo l’intervista rilasciata da Sant’Agata, buongiorno a destra e a sinistra, il sindaco di tutti lungo Via Marconi quella mattina di marzo; un mattino ideale per passeggiare, lenitivo, veniva quasi da sorridere.
Siete in ritardo, figli.
[Volendo potremmo fare una ròba del genere: mettere in plèi questa canzoncèlla ma sostituendo le parole, prendendole magari da qua, volendo. Oppure alternare: una strofa l'uno, una strofa l'altro. Così potrebbe diventare la canzoncèlla di tutti. Il primo marzo di tutti. Questo sopra, volendo, è il primo marzo di Decimo Cirenaica, e voialtri tutti siete in ritardo, figli]
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