02 novembre 2010

Volendo #6

[magari è la prima volta che capiti da queste parti di martedì: noialtri si fa il Volendo, di martedì, qua.
cosa sia un Volendo lo spiego meglio di tutti qua]

Volendo potremmo raccontare la storia di quei cubani che decisero di mettere nome al figlio Voltaire. Era il venticinque gennaio del sessantasètte, L'Avana era al buio da una settimana quando di colpo, durante il parto, tornò la luce: parto illuminato parto fortunato, si dissero i cubani ridendo distratti, e più illuminato di Voltaire c'è qualcosa? No. Voltaire.
E poi potremmo dirvi che si trasferirono nel New Jersey, quei cubani tra i quali c'era Voltaire, ma al piccolo piaceva mica troppo, stare nella Mérica, gli mancava il sole il caldo e tutta l'animosita del Varadero, in confronto le ragazzine méricane erano mostri; per esorcizzare la nostalgia si mise di buona lena ed imparò come fare animazioni con la gommapiuma e le camere super8, una ròba molto vintage invero, la super8, poi le faceva vedere alle mostruose bimbe che spaventate scoppiavano a piangere; era la sua personalissima vendetta, di Voltaire intendo, farle sverminire.
Voltaire un bel giorno, sono anni ed anni dopo, è a Nuova York e Nuova York invece gli piace molto, scopre la musica, scopre che gli piace farla e creare mondi paralleli dove l'elettricità non è ancora stata inventata e Morrissey dei The Smiths è la Regina d'Inghilterra, ed io un po' ce lo vedo, Morrissey con la corona.

Vivere e lavorare a Nuova York ti sfianca, hai bisogno di anadartene a Tijuana, qualche volta, ed è lì che gli capita questa storia bislacca: è a sorseggiar tequila coi chicanos fratelli suoi, ottobre è appena finito, c'è un turista americano che gli corre incontro trafelato, non potete credere cos'ho visto!, urla. Diceva d'aver sentito come un treno passare, e la terra s'era aperta: scheletri in ogniddove eran saltati su dalle viscere della terra. Erano quanti?, un centinaio, rubavano burritos dal banchetto e giocavano allo scocciapignatte, una ròba da non crederci, strillava quello. Voltaire, che se ne stava seduto con la Catrina, Pedro e José Guadalupe notò che s'era insozzato tutti i pantaloni, l'americano pavido, mentre lo raccontava.
Eh, certo!, gli avevano risposto i quattro, sono i morti che tornan su dall'inferno una volta l'anno, oh oh oh, succede solo in Messico, corri carajo, corri che ci stai a fare ancora qua?
Voltaire aveva mica paura degli scheletri, lui. Li faceva da anni pure con la plastilina, pensaté.

Volendo potremmo raccontarvela, questa storia, e magari evitare di usare il condizionale, dire semplicemente che ve l'abbiamo raccontata, la storia di Voltaire che poi si chiama Aurelio Voltaire Hernández, uno che fa un sacco di cose tra cui anche questi stacchetti per MTV.
Mentre l'accadimento di Tijuana, oh oh oh, è quanto succede qua. Viva el mariachi

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