26 dicembre 2011

La crisi non c'entra (tre periodi, quello al centro lunghissimo e senza punti)

Se parliamo di madama Cloros la crisi non c'entra, musica ce ne siamo regalata sempre. 
Crederete mica perché costa poco (sempre a trarre facili conclusioni), al contrario santiddìo c'è tutto il trantràn della ricerca e del provare a tessere un discorso con parole d'altri, illuminare la facciata di riflesso con le luci di natale del vicino, contare solo sull'innegabile aiuto dei fiocchi di neve e delle storie sempiterne, di redenzione e lacrimuzze e morali fin troppo facili seppur storpie come tiny tim cratchit - ce l'avete presente tiny tim?, il canto di natale e le zoppettitùdini e non c'è punto di svolta in scrooge, se ci pensate a fondo, senza tiny tim (il più commovente di sempre, madama cloros lo sa, è il rospetto dei muppets) -; s'è vero che c'è una stagione giusta, giusta per cosa, poi?, beh s'è vero che quella stagione esiste è questa, falalà, la stagione più fredda che se poi capovolgi i tropici finisce per essere la più calda, e d'amblé risuonano i samba d'una nota sola, una soltanto, l'unica nota nota, quella di ella che mumbleggiava come nessun'altra e non sembra meraviglioso anche a voi potersi dir tutto senza dirsi nulla?, biduri budà tapitìa tapitem, il fascino del nonsènse - Cloros va pazza, per il nonsense - belli e sfrontati come siamo ma chi ci ferma?, neppure i vigili più stronzi - sapete, le dicevo -, quando andavamo ai concerti dei gruppi che le avevo fatto conoscere e l'abbracciavo da dietro, quando c'infilavamo nei negozi di dischi e nel bujo della sala d'ascolto ci scambiavamo l'amore dei baci imberbi, senza capirlo troppo, senza capacitarcene, l.o.v.e. is a mistery dopotutto ci consolavamo, e poi l'aspettavo fuori casa dei suoi con il motore acceso e le sentivo sbattere la porta e corrermi incontro, è arrivato il tuo uomo, le pisipigliavo, premere l'acceleratore e farci risucchiare dall'imbuto dell'amore era un tutt'uno, la psichedelia stridula nell'abitacolo, dal casello di Varese dritti nel suo letto, e come le dava noia se fumavo perché le spire le facevano gl'occhi rossi, io aspiravo e Miles Davis soffiava e ce n'era di che sollazzarsene tuttanòtte, poggiavamo le guance sullo stesso cuscino e all'improvviso eravamo una persona sola; ecco, una persona sola, non è cambiato molto vite dopo, e non è che si stia poi così male, mi sveglio e non trovo i suoi occhi perché alla fine della fiera i suoi occhi non volevano me, ma è semplice, basta farsene una ragione, niente più sigarette al mentolo e vedi come gira il mondo?, statti bene, Cloros mìa, libera, felice, da sola o in compagnia, fuori o dentro il tuo guscio di testuggine, goditi tutto l'amore che puoi, c'est un plaisir, e cerca di sorprenderti, promettimelo, come se il mondo ti si dischiudesse sotto gl'occhi ogni giorno. Chi-lo-sa, magari tra i gorgheggi di Brigitta Bardò ci ritrovi pure la suadenza d'un Elvis.
Se parliamo di madama Cloros la crisi non c'entra, sapete, musica ce ne siamo regalata sempre, e continueremo a regalarcene, caschilmòndo.