In amore ogni monologo nega sé stesso, così come per ragioni parallele ogni dialogo è, in qualche modo, un monologo in un'altra dimensione dell'essere; in amore parlare è creare specchi, entrare in quel gioco di goccioline sfaccettate che restituiscono le immagini in un tornado di ceneri e falene.
Per cose così sembra avere la chiave di lettura Mauricio Wacquez, e chiave significa pure chiave, vale a dire apertura o ritorno; chi ama, qui?, chi è specchio o Irene o quello che sta per arrivare o quello che è quella? Chi legge?, chi parla?, chi scrive in questo gioco di sorridenti frustate?
(Saignon, agosto 1969)
[*Prologo a Excés, di Mauricio Wacquez, Parigi, L'Atelier des Grames, 1969]
[da Papeles Inesperados, pagina 365, traduzione di uno che ignora chi sia Mauricio Wacquez]
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