25 luglio 2010

A me m'avevano invitato davvero (cit.): vado a fare lo scrittore in Sardegna (a-ri-cit.)

A me m'avevano invitato davvero, sospirò Francis Scott Fritzgerald quando i celerini fecero irruzione nel primo raduno dei portatili a casa di Littbarski a Vienna trovandolo strafatanziato su un sofà (accade in Storia abbreviata della letteratura portatile), e la stessa cosa potrei dirla un po' pure io, anche se non sono Scott Fritzgerald, e in questa successione di accadimenti non c'entrano portatili o strafatanziamenti e non siamo né saremo a Vienna, né oggi né mai, ma un festival, un festival di letteratura e musica tra Cagliari e Quartucciu che si chiama Passaggi per il bosco e che a me m'hanno invitato davvero.

A partire da oggi, un giorno sì ed uno no troveròmmi a dire Ciao, mi chiamo Fabrizio Gabrielli ed ora si parla di Katacrash, qualcuno mugugnerà, forse, ed io potrò trincerarmi dietro un a me m'hanno invitato, davvero, che poi a citare Enrique Vila-Matas si fa sempre una gran bella figura e ci si solleva da ogni responsabilità, intrinseca ed estrinseca.

Invitato, a nozze, ed in questa serie di accadimenti che ora vi racconto c'entrano degli inviti, sì, e forse pure delle nozze, forse, perché poi non è che mi serva molt'altro, a me, per essere in pace con me stesso: lasciatemi parlare di Katacrash, e niente, non posso dire niente di più.

Stasera, otto in punto, siamo al DOT in piazza Duomo 21 a Tarquinia. Prima c'è messa, il prete ad un certo punto dirà "andate in pace" e le genti "rendiamo grazi'addio", poi uscirà dalla chiesa e lì davanti, ad undici chilometri tondi dal mare, grazi'addio ci sarà il Katacrash Ensemble a performare il suo laiv picsciur sciò, che se non l'hai ancora visto allora véditelo, oggi.

Domani succede una ròba che non si dice, e poi martedì già è Sardegna, neanche arrivi a Cagliari e ti catapultano al Dulcis, che generalmente è in fundo e stavolta invece no, è in testa, in testa al programma di Passaggi per il bosco 2010, e al Dulcis Café, in Viale Regina Margherita 14 a Cagliari cominciamo ad intessere chiacchiere leggendo a voce alta con l'ukulele in background ròbe da Katacrash e Sbriciolu(na)glio e Racconti di Periferie.

Giovedì ventinove alle sètte pièmme saremo alla libreria Mieleamaro ancora con Ciao, sono Fabrizio Gabrielli e ora si parla di Katacrash, già ve l'ho detto ma una novità c'è, ci sarà pure Ruido e son sempre momenti struggenti, quelli dei rincontri.

Poi sabato trentuno, ancora alla Mieleamaro, dirò delle ròbe che già ho scritto su I cani là fuori di Gianni Tetti, però non ci sarà spazio per Ciao, sono Fabrizio Gabrielli ed ora si parla di Katacrash, ed un po' me ne dispiaccio, devo dire.

1 commento:

Giovanna ha detto...

Fabrì...come te, proprio non ce n'è...! :)

PISSSSSSSSSSSSSS! :) ;)