Che poi oggi entro in un tabacchi inedito, uno dei pochi che non m'aveva ancora venduto malessere travestito da cilindretto bianco ammiccante dietro le gobbe d'un cammello su sfondo blu.
Vicino alle ciù-uingòmme troneggia un cartello che recita "non vendiamo, tra le altre cose" e dàgli con l'elenco: "biglietti del bus, biglietti del treno, fermacapelli" e son tutte soluzie plausibili, finché alla fine c'è pure "pezzi di spago".
"Mi dica che non è vero che le hanno chiesto un pezzo di spago", questuo implorante il tabacchi.
Che tutto contento comincia a raccontarmi le sue epopee.
Sembra che una tizia sia entrata, una volta, ed abbia gettato a terra una scatola abbastanza grande, comandando "me lo incarti, per cortesia".
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