27 ottobre 2008

Conclusioni affrettate (ovvero, del finale col botto)

Kh-ch.
Fshhhhh.
Booooooom.
Di tante cose che t'aspetti, di certo non un mortaretto - identificato da esperti artificieri come un minicicciolo minerva - lanciato alle 23.07 dal balcone al secondo piano di uno dei palazzi che s'affacciano su via Trieste, mentre sul palco di Un mare di lettere i Cold Night for Alligators
schitarrano il gran finale del primo festival del libro civitasvetulino.
Finale pirotecnico doveva essere, finale pirotecnico è stato.
Carmine Torchia - in bocca al lupo per il tour DIY - ed Alessandro Hellmann (uomo infernale, e mai cognome fu meno aderente) sgranocchiano pizza e strabuzzano gli occhi.
Maddai.
Robbe civitasvetuline.
Che le loro esibizioni -gradevoli invero, musica d'autore sul serio- venissero accompagnate da un brusio semicontinuo di liceali in gita premio in trepidante attesa per i teenageriali idoli locali, ci poteva anche stare.
Ma mai si sarebbero immaginati di veder salire sul palco il vecio pigiamato, in assetto da dormita e con le vene del collo gonfie per la rabbia, ad inveire contro i FreddaNottePerGl'Alligatori.
Macchesseimatto.
Alle undici si fa la nanna.
E vaglielo a spiegare che a Civitavecchia non succede mai niente.

Civitavecchia.
Succede.
Niente.
I cronisti locali, bella genìa, glissano e se non glissano tirano conclusioni affrettate.
Centumcellae.it dorme da piedi e si limita a tagliaincollare il comunicato.
Civonline si dimentica del festival al primo giorno [cheduepalle con questa politica del botta e risposta], come un bel romanzo del quale hai scritto un incipit entusiasmante e che lasci a marcire nei cassetti dell'oblio.
Sul Messaggero, LB ribattezza Cucuzza Cocuzza, poi forse per cospargersi il capo di cenere la mattina di domenica bigia la santamessa per presentarsi fotografomunita a fare fotoclick al bellimbusto di mammaRai.
Un mare di lettere finisce lì, con il volto noto, con il nome acclamato.
Poi cinque ore dopo il PesceRosso annota e dimentica le facce di settanta astanti, serpeggia tra di loro, si insinua tra le mani che applaudono e le fauci che divorano gli sbocconcellamenti di Chiara.
E la sera c'è la musica, c'è il gran finale, ma c'è da scrivere l'articolo su Cocuzza e allora che si fa?, si sta a casa, perché la domenica si sta a casa, ed alle undici tutti a nanna, altrochenò.

Un mare di lettere ha avuto un finale affrettato.
Il sipario è calato anzitempo, trascinato dalle spire di un mortaretto che deflagra a mezz'aria come e meglio di quando Santa Fermina esce in mare a bordo dei pescherecci.
Kh-ch.
Fshhhhhh.
Booooom.
Viva Civitavecchia!
Viva Santa Fermina!
Viva le conclusioni affrettate!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Menomale che non ho suonato,sennò sicuro il vecchio mi assaliva e sarei ricorso all'uso della violenza...Cmq alla faccia di questi burinotti patentati,la rassegna è riuscita!!!Non potranno impedire per sempre che questa città evolva in qualcosa di quantomeno civile,li mortaretti loro...Ciao,Damiano ;-).