04 gennaio 2008

(Eco)Balle di inizo anno...


No, non è uno ziqqurat in costruzione a zona Boccelle (per quanto, quello della faraonica edificazione, resti uno dei miei più mirabolanti progetti).
Sono ecoballe, tristemente famose in questi giorni per la situazione antipaticamente monnezzosa in cui si trova Napoli e tutto ciò che gli sta attorno.

Non disperate, la Uil ha trovato la soluzione ai mali che affliggono l'italico stivale.
Bruciamo tutto.
Dove?
Boh, un posto a caso.
Civitavecchia.

E sì che dell'annosa questione della riconversione a carbone della Centrale di Torrevaldaliga Nord ho parlato profusamente, dati alla mano, qua (in basso).
E sì che ho smesso di parlarne, col cuore empio di dolore, quando le tragedie sul lavoro di cui Napolitano ha trattato nel discorso capodannesco hanno lambito pure la tirrenica cittadina.
Non è la prima volta, non sarà ahinoi l'ultima.
E sì che avrei tanto voluto non doverne parlare più.

Ma di respirare la diossina di mezza Italia centrale, questo no, proprio non mi va.
Come dice giustamente Nicola Porro, il tutt'altro-che-brioso-leader-centrosinistrico civitasvetulino, "Sarebbe bene che tutti condividessero un’altra idea di sviluppo per il nostro territorio, che passa per il progressivo ridimensionamento del vincolo energetico in tutte le sue modalità".

Insomma, una volta tanto, cercare di uscirne, dalla monezza.
Non ricoprircene.

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