26 luglio 2013

Molte palme, molto amore [reprise, and so on]


E così molto sole, molta gita, molte palme, molta Benalmàdena: quella sarebbe la figlia della prof. Eh. Hai capito la figlia della prof. Non penserai mica. Tu lascia fare: giochi a biliardo?, giochiamo a biliardo. Balli?, balliamo; tornare e cuoricini scarabocchiati sul banco e poi maddai, fareiquestafestamipiacerebbechevenissi: non solo vengo, ma resto, vado via per ultimo e ti bacio; non ora, dài, non qui: domani. Come non ci fosse un domani. Non è una ròba seria te lo dico da subito, due mesi, cinque mesi, un anno, ma insomma stiamo ancora uscendo insieme o siamo fidanzati?, che differenza fa. I messaggi con su scritto tsat: che significa tsat? Ti sto amando tanto. Ah, quindi ti amo tanto. No: ti sto amando tanto, senza definitività eternizzante, un present continous: ora sì, ora sì, dopo: non lo so. Io che perdo la testa, le cicatrici sulla testa e nel cuore, Parigi e che bella Parigi, Londra e che storia Londra, Istambulla e che figa Istambulla, le cose, i giri per i libri, le padelle nel monolocaleincentro e le comparsate sulle riviste superfighe, insieme, i libri letti prima d'addormentarsi, io lo leggo a te e tu lo leggi a me, quanto t'ho sentita mia quando prima di un esame mi chiedevi di provarti a interrogare, e poi finita la sessione andare al mare, guardarsi forte, volevo dirti una cosa, mica starai a inginocchiarti, e tu mica starai a piangere, facciamo che io non m'inginocchio e tu non piangi, insomma ci si sposa, noialtri? 
E te lo dico in ginocchio, mentre tu piangi.

E così, so long, molto sole, molti giri, molte palme, molti impicci: ma che davéro il weddinplennah? I fiori, i frutti, le città: Nuova Iòrche, prima di tutto, poi vediamo. I confetti alla torta di mele, il lago al tramonto, pioverà, ma no che non pioverà, e se invece sì?, e se invece no?. Infatti invece no. Gli amici i parenti i serpenti gli occhi tuoi di locusta: heaven, I'm in heaven e il tuo passo alla bersagliera, come si fa a non mordersi il labbro?, infatti me lo mordo, ma così vieni smorfioso in foto, e smorfie siano. In umbertièco abbiamo stabilito che ti amo un fottìo: sì? sì, sicuri?, sicuri, prendimi la mano e poi pigliati tutta la vita mia, che non posso proprio farci nulla se mi sono innamorato di te
Chelsea Market e Strawberry Fields, le rose le pose e le cose, i chilometri nel deserto, Frisco e che bella Frisco, Phoenix e che tristezza Phoenix, èllèi e che bella èllei, e lei: che bella è, lei?
E così molte tende, molti mobili da spolverare, molte coperte da sprimacciare, molto stringerci. Ci sarebbe questo trovatello, facciamo che lo chiamiamo Lapo?, facciamo che lo chiamiamo Lapo, ma Lapo Cronopio e poi Ippolito e poi Calisse e poi Tamarindo, Marrakech e che bella Marrakech, Parigi e che bella, di nuovo, Parigi, coi suoi locali vicino a Porte de Saint Martin e le scale di legno, potremmo fare che, vogliamo fare che?, i condizionali che incondizionatamente ci si scondizionano senza condizionarci sulle labbra.
Elle ch'è L. prim'ancora d'essere Elle, ed è tutto quello che siamo e che saremo e che siamo stati capaci di fare insieme.

Tredici, dicon porti fortuna. 
Ti guardo la pancia, oggi son tredici anni, poi gl'occhi.
Han ragione, ecco cosa, penso.

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