28 dicembre 2012

Tua, sì, però mia

Stai, sei. Bene, adesso tocca a te perché lo voglio io, o perché accetto che tu lo voglia: vieni, dittelo. Questa è una mano, questo è un foglio di carta. Passa attraverso di me come una luce attraverso un cristallo: fatti parola, sii qui. Non importa l'ordine degli elementi, non importa se sei in realtà il cristallo e la parola ti illuminerà, facendoti essere, o se sei la luce pura e la mia parola (tua, sì, però mia) sarà poco a poco il cristallo che ti darà un senso per sempre. 
Per gli altri, è il miracolo.

Julio Cortázar, Diario di Andrés Fava, Voland 08, pagina 42

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