22 agosto 2012

Ne più mai Ahmed

Dalla spiaggia linènse Miryam vide per l'ultima volta i suoi pensamenti come un banco-di-triglie baluginare a schimbèscio in un buffo e definitivo rompete le righe azzurrògnolo, perdersi nelle onde che albeggiavano da verso la Rocca.
Pensò che del padre non le rimanevano che qualche unghiata di ricordi, l'eredità muschiosa delle barcaccia dalla carena infracidita, l'esotismo d'un passaporto rilasciato a Ceuta, i giochi con le bertuccie, 'till estaràn por acà de UK will remain Gibraltà, i tentennamenti in llanito, quella fierezza d'essere tutto il mondo dove il mondo è diviso, le canzoni di Camaròn de la Isla, che ricordavano i gorgheggi del muezzin.
Finché ci saranno le Bertucce Gibilterra sarà Regno Unito, finché ci sarà papà tuo non avrai di che preoccuparti, sibilato all'orecchio ogni mattina, ogni sera, le dita a giochicchiare coi capelli, a scivolare lente sul collo, sui fianchi, nell'incavo delle ginocchia, più in là.
Dalla spiaggia linènse Miryam vide per l'ultima volta suo padre faccia-nell'acqua, sembrava un banco di triglie, la camicia azzurra - la sua preferita - proffondere in sinuosi sventolii di medusa. Si chiese se i pesci stessero già mangiandogli il cervello. 
Bisognerà che vada al consolato, pensò poi, a dirglielo, di scriverlo pure sul passaporto, mai più Ahmed.

Nessun commento: