30 giugno 2011

La felizbertosi, le felizbertiadi

C'è questa mezzaspecie di Max Gazzé pettinato alla Gramsci (oppure, alla Max Gazzé) che se la sta facendo nelle mutande: fuori c'è Parigi e dentro quel salotto, quello nel quale sta per fare il suo ingresso, ci sono Girondo, Supervielle, Caillois, capito?, Caillois, quello del quale Borges ha detto "sono una sua invenzione". Son tutti lì che stanno per dirsi "questo è Felisberto Hernàndez e secondo noialtri è lo scrittore più originale di tutto il Sudamerica".
Forse s'era capito, in questi giorni ho un po' di felizbertosi.
Del paracetamolo e passa.
Dicono.

(se clicchi su felizberto-che-sembra-max-gazzé finisci sul ròbo finziònico di oggi)

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