15 settembre 2010

Cose che ho deciso di fare [trapezoidiforme]

A partire dal primo di ottobre primo gennaio duemilaundici ho deciso che farò una cosa: leggerò Rayuela.
Intendo dire: non farò altro che leggere Rayuela.
Mi sveglierò, certo, prenderò il caffè, bene, andrò a lavorare, però ecco, nel tempo libero non scriverò, non guarderò film, ma leggerò solo Rayuela, di Cortázar.
Mentre lo leggerò, sicuro che lo sottolineerò, e che lo deturperò con spiegazzamenti delle pagine, orecchie, nasi, ricami floreali.
La carta, così manipolata, si gonfia.
La carta, violentata dalla grafite, prende peso.
Perciò ho deciso di fare un'altra cosa, una ròba che è nient'affatto originale, l'ho vista fare a Paolo Nori che ogni tanto pigliava Vita di Moravia di Elkann e lo pesava, ed ora non sto a dire che faccio una ròba che m'è venuta in testa a me, ma è venuta pensata per primo a Paolo Nori, ed io lo ringrazio.
[Che poi non mi si venga a dire che c'è una paolonorizzazione in atto]

Insomma, ogni tanto peserò Rayuela, però non so se vi racconterò pure l'ingrassamento.
E poi, misurerò il dorso, non quello dov'è la brossura, l'altro, e cercherò di dimostrare la teoria secondo la quale un libro più è trapezoidiforme, più è un libro di quelli che ti son piaciuti di più.

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