26 settembre 2010

Ad occhio e croce

E poi ci sarebbe da dire che mentre ieri ai piani superiori il musicone Un Mare di Lettere viveva la sua appendice saturnina con la presentazione di Holden, Lolita, Živago e gli altri di Fabio Stassi, che è uscito per Minimum Fax, al piano inferiore si presentava Lo Specchio di Beatrice di Marta Dionisio, che dicono sia l'antimelissappì e che è infatti sempre ròba di Fazi.

Sorvolando sull'utilità di due presentazioni librarie slegate tra loro ed anzi in concorrenza organizzate nello stesso medesimo luogo e patrocinate dagli stesse medesime istituzioni, ecco, che è un po' come se durante la finale di Champions League a Wembley la Fifa organizzasse la finale di Coppa Uefa negli spogliatoi di Wembley, ecco, che ad occhio e croce basterebbe un po' meno d'egotismo protagonistico ed un po' più d'organizzazione, ecco, mica la luna, poi, va detto che delle ottanta e più persone che stavano a sentire la Dionisio ad occhio e croce quel libro lo avranno letto (o lo leggeranno) in quattro, di certo non quelli coi capelli impomatati e le giacche di una taglia più piccola, mentre dei dieci aficionados di Stassi, ad occhio e croce, l'avevamo letto (o lo leggeremo) tutti. 
Che mi sembra, ad occhio e croce, un successo ben più eclatante.

[e poi Fabio Stassi mi mette nella sua piccola enciclopedia dei personaggi letterari Johnny Carter di El persecudor e Mister Peregrino Fernandez di Soriano, e la Dionisio potrebbe benissimo essergli figlia, poi, anche se non lo diresti mica]



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