31 luglio 2010

Chi-Lo-Sa?

Il fatto è che Storia abbreviata della letteratura portatile (ecche palle, non si parla d'altro, ultimamente) è proprio uno di quei libri che più somigliano al mio ideale di libro. Da lettore, intendi? Ma pure da scrittore, direi.
Che te ne leggi una riga ed è come se sul comodino si materializzassero altri venticinque libri, per scrivere questo pezzullo (sussurra Vila-Matas, materializzandosi su di un tacos) ho attinto, vediamo un po', qua e poi qua e poi là e pure nella vita di questo qui.
[uno di quei libri che ti vien da sottolinearne ogni stilla, pure le virgole]

Dentro storia abbreviata dell'eccetera c'è pure Francis Picabia, ch'era D@d@ fino al midollo ed infatti scriveva "Che cosa fate qui, sistemati come delle ostriche serie, perché voi siete seri, non è vero? Il culo, il culo rappresenta la vita come le patate fritte e tutti voi che siete seri, puzzerete ancora di più della merda di vacca. D@d@, invece, non ha odore, non è niente, niente, niente."
Dodo e Dada non hanno odore, non sono niente, niente, niente, però il culo con le patate fritte e con le ostriche c'entrano eccòme, l'una con l'altro, non vi pare?
Inauguriamo un giuoco: lo intitoliamo Chi-lo-Sa?, come uno scritto di Picabia - che poi chi lo sapeva che chi-lo-sa? viene correntemente usato, in inglese, per dire chi lo sa. Anche se in inglese esiste un modo preciso, per dirlo, chi lo sa, chi lo sa?
Who knows, si dice, bravi, però fatevelo raccontare, alcuni si lasciano sfuggire, alle volte, anche un musicalèrrimo chi-lo-sa?, mutuato dall'italiano.

Insomma: chi lo sa qual è il minimo comun denominatore tra culo, ostriche e patate fritte?

La birra.
Prova a mettere due gocce di stout ed un pizzico di pepe nella fin de claire che c'hai davanti gl'occhi. Provaci, e poi mi dici.
Con la patata fritta, chettelodicoaffare.
E poi, la birra s'abbina bene pure coi formaggi: specie quelli con la muffa, coi batteri dentro, che a te sembra che lo guastino ed invece no, non lo uccidono, il formaggio: lo rendono migliore.
Il formaggio, però, sulle ostriche o sulle patate fritte forse neppure Picabia, ce lo metteva.
Il formaggio, certe volte, confonde i sapori (cit.).

La birra, come il formaggio, fermenta.
Tanto più che la radice etimologica di formaggio, o meglio dovremmo dire di cacio, e del suo cugino inglese cheese, dell'ispagnolo queso e del crucco kaas, è la base protoindeuropea "kwat-": fermentare, farsi acido.

Chi-Lo-Sa che mestiere facevano i fratelli Grimm?
No, non i brassatori.
Neppure i formaggiai.
No, non raccoglievano ostriche in Bretagna.
Facevano i linguisti.
Fu uno di loro, il più carino, Giàcopo, ad indovinare l'intuizione della rotazione consonantica (clapclap).
Sembra complicato ed appallante, ma non è vero. E' un giochino, divertente tipo il cubo di Rubik, o tipo le orecchie il naso i capelli di Kubik, Lubos.
L'occlusiva sorda diventa occlusiva sonora. Poi ci sarà tempo per farsi più grandicella, metter su i seni e diventare fricativa sorda.
Quindi, kwat diventa kwath che poi un giorno sarà pure kvas, e chi lo sa cosa si chiama kvas, nell'area baltica?
Un formaggio?
No. Un tipo di birra. Una bevanda di segale fermentata.
Pensacheròba.

Dice: sì, vabbè, la birra con le ostriche e con le patate fritte che non vanno d'accordo col formaggio di Giacopo Grimm, bene tutto, ma il culo, con la birra, che c'azzecca?

Cosimo Lorenzo Pancini ha disegnato una ragazza che beve una birra, poggiata al bancone del bar. Dovrebbe colpirti l'aria corrucciata, della tipa, oppure l'amletico dilemma che le sfereggia in mano, bionda rossa o weiss (rotazione consonantica: in inglese la fricativa sorda diventa occlusiva sorda: zwei > two; weiss > white, e cosìvvia).
Megl'ancora dovresti rimanerci male, a guardar la tipa, perché ha tre mani, due delle quali impegnate a stringere il bicchiere (una) e portarlo alle labbra (l'altra).
Eppure.
Eppure la prima curva che ti colpisce, o che perlomeno ha colpito me, è stata quella del culo.
Però non m'avvicino, con la mano libera, alle ragazze che bevono birra con le rimanenti due mani, ché son pericolose: schiaffeggiano.
Potrebbero sfogliare i libri di Picabia, o di Vila-Matas, e invece.
A proposito.
Dammi un'altra birra, va, che c'ho da rileggere Storia abbreviata della letteratura eccetera un'altra volta, tuttanotte.

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