C'è un passo de La cucina futurista di Effetièmme che recita "Amiamo le donne. Spesso ci siamo torturati con mille baci golosi nell'ansia di mangiarne una. Nude ci sembrarono sempre tragicamente vestite. Il loro cuore, se stretto nel supremo godimento d'amore, ci parve l'ideale frutto da mordere masticare suggere".
Mordere masticare suggere.
E sempre in tema gastrodonnaiolo, Ivan Bunin diceva che così come il vinaio deve assaggiare tutti i vini e non inebriarsi di alcun vino, allo stesso modo dovrebbe comportarsi l'uomo con le donne.
Mordere masticare bere suggere.
Tutte, senza inebriarsi di nessuna. Senza satollarsi con nessuna.
Io ecco, avevo il sospetto anzichenò, ma ora è una certezza: le donnine che fanno il mestiere sono, in extrema ratio, maleducate.
Perché quando se ne vanno non salutano.
Son lì che sfoderano una voce come le cantanti di fado, qualcosa che accarezza, anche se è arrabbiato, e due secondi dopo se ne vanno senza salutare.
Mai conosciuta da vicino, una donnina che fa il mestiere, ma vederne, oh, ne ho viste tantèrrime.
Ed ognuna di loro, arrivederci, arrivederci col cadzo che te lo dicon mai.
Sono estemporanee e definitive al contempo, le donnine che fanno il mestiere.
Il saluto non si nega a nessuno.
Perciò fa bene quel personaggio di quel qualcosa che si sta scrivendo da solo, anche contro la mia volontà, quando urla avrei dovuto dirtelo, Franziska, che t'amavo d'un amore malato e violento, ecco, avrei dovuto dirtelo, Franziska, provando a non schiaffeggiarti, insomma, avrei dovuto dirtelo, Franziska, avrei dovuto?, e poi sbedèm, un'altra volta.
Franziska, secondo me, non salutava mai, quando se ne andava.
E lo sanno tutti, inutile mentire, inutile fingere il contrario, lo raccontano giocando d'azzardo pure i fanti ed i re, collerici ventriloqui di cose che il Destino lascia fermentare tra le carte del mazzo, come dice Piazzolla, anzichenò.
Mordere masticare bere suggere. E magari dire pure: ciao.
Non è troppo difficile, dopotutto.
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