13 ottobre 2009

Finchè morte non vi separi.

Non ricevo molta corrispondenza. Non cartacea, quantomeno.
Quando però arrivano, certe lettere in busta, quando le trovo nella cassetta e le estraggo senza girare la chiave, che ho mica tempo da perdere io, e strappo l’involucro per estrarre il foglio rapidamente, ché ho mica tempo da perdere io, m'aspetto di trovare sempre qualcosa di stupefacente.
a
E stupefacente è invero, l'invito di RoBù, il presidente di Slofù che m'illustra, in una lettera buonapulitaegiusta, i vantaggi del sottoscrivere la tessera Slolaif.
Buono pulito e giusto per il resto dei miei giorni, che spero tanti.
b
E sarebbe figo davvero, poi, ricevere a casa la tessera Slolaif, ma ecco, ho ricevuto altre lettere, poi, negli ultimi tempi, lettere dall'Aci che mi invitano a pagare bolli pregressi e lasciati insoluti, lettere dall'Assicurazione che mi preannuncia la scadenza della polizza, ed anche una, di lettera, la migliore, forse, in cui c'è scritto esplicitamente che "il suo contratto in scadenza al 31 Ottobre non verrà rinnovato" ma nella quale ho implicitamente anche letto "sei un fottuto precario, caro, tu e i tuoi progetti di vita potete andarvene affanculo, questo è il mercato del lavoro d'oggi, baby".
c
Da quando ho quindici anni ho cambiato sedicimila volte partito politico preferito, per questo non ho sottoscritto alcuna tessera, e sono arrivato ad odiare i colori giallorossi, per questo non ho sottoscritto alcun abbonamento, e mi sono anche rotto il cazzo d'essere precario.
Per quello no, però, non c'era da sottoscrivere niente. Ci pensavano gl'altri a far tutto loro.
d
Finché morte non vi separi, detto oggi, è un anacronismo bell'e buono, mica tanto pulito, fors’anche leggermente (in)giusto.
Per dire.

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