14 agosto 2009

Quarant’anni di acrobazie elicoidali. Poi, punto e a capo. Ed è sempre lo stesso finimondo (Helter Skelter).


Che poi ci pensi e ti dici che bello, quarant’anni fa s’avvicendavano un fottìo d’eventi cazzuti.
Andavamo sulla luna (ma c’andavamo davvero?).
Psichedeleggiavamo a Woodstock (ma la Cia, con quell’Operazione Chaos, non è che alla fine della fiera…).
E poi, gl’adepti di Charles Manson tinteggiavano sul frigorifero di casa Polansky, col sangue di Sharon Tate, “Helter Skelter”.

When I get to the bottom
I go back to the top of the slide
Where I stop and turn
and I go for a ride

cantavano i baronetti di Liverpool in “Helter Skelter”. Manson credeva fossero l’incarnazione chitarramunita dei cavalieri dell’Apocalisse. E vedeva in quello scivolo da Luna Park (ché tanto significa, helter skelter) una buona metafora per il finimondo vertiginoso che gl’affollava le cervici.
Poi aveva cert’altri pazzoidi pensieri di rivalsa etnica, ma questa è un’altra storia.

Una manciata d’anni fa, ma ecco non quaranta, ho acquistato in una bettola affollata di vinili sperduta per i viottoli di Anversa “Nocturnal”, il disco forse più riuscito degli Heltah Skeltah.
Gl’Heltah Skeltah sono un rappico duo assai à la page in quegl’anni tra chi si riempiva le orecchie dei groove duri e hardcore stile Mobb Deep.
Nel romanzo che – eventi apocalittici esclusi – dovrebbe vedere la luce il prossimo dicembre, ecco, c’è una scena in cui da sotto il sedile di una sitroenna scalcinata spunta fuori proprio quel disco degli Heltah Skeltah.
Quelle note, quelle che si propagano nell’abitacolo, pei tizi coinvolti nella scena sono la soundtrack della violenza.
In quel momento è come se fossero risaliti fino in cima allo scivolo, si fossero voltati e stessero per tuffarsi con gl’occhi chiusi ed il cuore in gola.Alla fine di quella evoluzione elicoidale li aspetta il finimondo.



(Eppoi scopri che il truculento massacro mansoniano avveniva l'8 agosto 1969, ergo lo stesso giorno in cui veniva scattata la celeberrima foto dei Beatles che poi apparirà sulla copertina di Abbey Road, in cui i quattro attraversano l'omonima via sede della casa discografica Apple.
Particolare inquietante: McCartney, che Helter Skelter l'aveva scritta, è a piedi nudi, come gl'ospiti degl'obitori. Per dire.)

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