C come cagasotto.
Vetta come Vetta di paura, quella raggiunta.
Stanotte, ennesima interminabile notte di lavoro, sigarette e Gionata & Co.
Finché, ad un tratto, C-Vetta.
Sbatte contro il vetro della finestra e mi guarda con gli occhi del demonio.
E' brutta, una civetta. Non me la immaginavo terrorizzante così. Schizzo allo zenit del timore.
Realizzo d'essere un cagasotto.
a
Che fa il macho sulla carta con l'inchiostro, e non ha nemmeno il coraggio di uscir fuori per vedere se s'è fatto davvero male, il notturno uccello.
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