25 ottobre 2008

Bucche...che? Verta...che? Un mare de...che?

Torme di signore che bàsculano sotto il peso di ponderose pile di tomi, "e quanti se ne possono prende?", "non c'è limite?" e dagli di razzìa, "solo ricordiamoci che dobbiamo riabbandonarli", "sì, vabbé" sbiascicati a mezza bocca, con aria furbetta.
Civitavecchia ha appena avuto in dono mille libri ed altrettante opportunità di spazzolamento.
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Dopo gli estimatori della carta stampata locale - l'entusiasmo del neofita, si potrebbe definire - il bookcrossing - bucche...che? - ha trovato ammiratori in carne ed ossa, persone che hanno preso ad affollare la bibliolibreria fin dal taglio del nastro, cerimonia -quella- coreografica invero, con tanto di assessore-microfono-forbici nuove per l'occasione, bottammuro e tric trac.
E allora li vedi giracchiare tra Un mare di lettere, i civitasvetulini [Achille Campanile inviato per seguire la tappa del Giro d'Italia che passava in città si chiedeva se si chiamassero civitavecchiesi, civitavecchioni, civitavecchioti - lo raccontava ieri il figlio Gaetano al primo Aperitivo d'Autore], toccare afferrare sfogliare ribaltare posare riprendere leggicchiare suggerire ed infine comprare libri.
Loro, lo avresti mai detto?, quelli che il livello culturale della città è infimo, quelli che la cultura è bistrattata in questa città, quelli che la notte bianca non può essere solo samba e cotillon.
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Portare libri in fiera a Civitavecchia, pensavano i malpensanti - che in quanto tali mal pensavano, ma almeno pensavano - è missione improba quasi quanto organizzare una sagra del casatiello a Bergamo Alta.
Felici di essere smentiti, una volta tanto.
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Nonostante l'atmosfera di rastrellamento cartaceo di 'sta cosa dei libri che ne pigli quanti te ne pare, di libri, e poi li leggi quei libri e li riabbandoni, quei libri, si vabbé, come se chiama?, bucche...che?.
Nonostante i cronisti locali non abbiano ancora capito quanto sia facile cominciare con una vu doppia, poi liscio come si pronuncia, un'acca sola dopo la c e poi ricorda, due u e non due a.
Verta...che?
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[Intanto, tra meno di due ore il mirabolante Paolo Nori è al Liceo Classico Guglielmotti ed il sottoscritto sta qua a dire Obregado e a far firmare badges di carte di credito. Speriamo solo che il Nori trovi Civitavecchia come gliel'hanno descritta, che già m'è parsa assai meglio di come la conosco io]

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