28 agosto 2008

Gioie e Dolores

Quando, nella languidezza dei miei sedici anni, ascoltavo le cassette di Bersani, sempre m'affascinava una canzone - quella che diresti senza dubbio "da b-side", Lolita.

dove sei
ricordati che oggi c'e' la gita
la mezza scampagnata
dove sei
il pulman ha gia lasciato la citta'
e tu non sei salita
scenderei
ma la chitarra suona e il prete fa
uah ah tu oh uah ah ah

Poi sarebbero venuti i tempi di Alizée, e solo dopo questa education séntimental audiovisiva a Lolita sarei arrivato a leggerlo, il romanzo di Vladimir Nabokov.

« Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo. Li. Ta. Era Lo, semplicemente Lo la mattina, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita. »

A Vladimir Nabokov è intitolato un concorso letterario internazionale, organizzato dall'agenzia letteraria Interrete, rivolto ad autori di saggistica, poesia, narrativa.

Ecco, il QuaVostro è nella cinquina dei finalisti (se non amate i PDF, c'è il Comunicato Stampa su Assenzio Libri)

Con relativo warholiano quarto d'ora di celebrità sulla stampa locale.

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