24 febbraio 2008

CV-LT


Ci sediamo l'uno di fronte all'altro, lato finestrino.
Carrozza diciassette, scompartimento diciassette, i posti li ha scelti lui, sprezzante della scaramanzia, con fare cerimoniale.

Tutt'intorno a noi, una percentuale bulgara di accenti, calate, inflessioni nemiche.
Si agita come un bimbetto delle elementari, Rossopesce, con le pinne sul vetro ed un oooooh di stupore in punta di lingua per ogni paesaggio.

"Sai, a Latina non sono mai stato", mi dice poi facendosi serio, accavallando le pinne caudali, dopo aver aiutato una piacente signora a disincastrare le ruote di un passeggino troppo largo per il corridoio di un fatiscente Intercity.

"Neanche io", gli dico.

Torna a gettare gli occhi sull'agropontino, ne osservo il profilo.

"Oggi prendi forma, definitivamente", gli sussurro, ma lui non mi presta ascolto, preso com'è a disquisire sull'opportunità o meno di schierare Cicero Cicinho nell'undici di partenza.


PS A quanto pare, scelta azzeccata quella di Cicinho.

3 commenti:

Luc ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Luc ha detto...

ha sofferto nel viaggio di ritorno? come si trova ora, lì a civitasvetula? nuota bene ?
;^)

Fabrizio Gabrielli ha detto...

carissimo Luc, durante il viaggio di ritorno ho sofferto più io, che non potevo liberarlo dalla bolla per rimirarmelo alla luce del sole.
Giunto a Civita, a ripreso a nuotare con gran sventolamento di pinne.
Poi, un giorno, i quattro sfigati che seguono questo blog riceveranno il codice per decriptare cotanta cripticità...
Fino ad allora, punto interrogativo a troneggiare in alto a destra e lavoro dietro le quinte..
Ma non manca troppo-troppissimo, insomma.
Per il frattempo, cmq, grazie.
Davvero.