08 febbraio 2012

Il 25 febbraio libereremo Civitavecchia. Due volte.

La partigianeria, oggi, che sia demodé è mica vero.
Solo: c'è una misinterpretazione. L'applichiamo ai concetti sbagliati.
Mentr'invece resistere, battersi e mentire e farsi spregiudicati per giungere alla Liberazione: abbiam dimenticato come si fa.
E il rischio è che ci svanisca di mente anche com'è che han fatto, i nostri nonni, quelli che poi ci son riusciti.

Il 25 febbraio facciamo una ròba che se vivi a Civitavecchia, se non hai dimenticato cos'è successo quel 14 maggio 1943, e nei giorni successivi, e negli anni a seguire, sui Monti della Tolfa, tutt'attorno, ecco, il 25 febbraio facciamo una cosa che non dovresti mancare.

La mattina, grazie al supporto dell'Anpi locale e della Provincia di Roma, leggiamo brani da Schegge di Liberazione, quell'ebook sulla Resistenza collaborativo e che si scarica gratuitamente dall'internet, presso l'auditorium dell'I.i.s. Viale Adige, e lo facciamo pei ragazzi delle scuole, per quelli che se non si fanno spugna ora, e assorbono le memorie dei loro nonni, un giorno, ai loro nipoti, cosa racconteranno?


La sera replichiamo, al Panama Café, in un'apericena di letture e musica e dj set a chiudere. Suonano Gianluca e le cose e That's Greek to me, che magari conosci meglio come Benty, che magari ti basta sentire la parola roghenroa per capire di che stiamo parlando.



Non dovresti non esserci, ecco quando libereremo Civitavecchia, due volte.

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