03 giugno 2011

Ti vedo scritto su tùttimùri

Miguèlla, se c'è una cosa che dovreste sapere di miguèlla è che come fa il gesto delle nere afroamericane incazzate lèi: nessuno.
Mi scrive in mèil, miguèlla, che l'altro giorno stava salendo a casa sua, abita a Brescia, miguèlla, è l'unica persona di Brescia che conosco: di Brescia e dei bresciani so solo che non stanno simpatici - ricambiati - agli atalantini e che un po' di tempo fa, se andavano allo stadio, ci trovavano Mazzone, Baggio e Pep Guardiola, i bresciani.
E poi so che a Brescia c'è la fabbrica della Dreher, credo. O della Wurth. D'una birrazza da muratore, in ogni caso.
Comunque miguèlla stava andando a Brescia, in treno, stava leggendo il katacrascio e all'altezza di Ghedi deve scendere dal treno: è arrivata, a leggere il katacrascio, al capitolo trentaduésimo.
E lì, su un muro a caso, mi ritrovo questa scritta troppo anni 90 e troppo artigianale, che se Katacrash fosse stato ambientato nella bassa bresciana, non avrebbe potuto che scriverla il nostro amico Stanislao. Così ho riso e c'ho fatto una foto, che ho pensato che magari potevi ridere anche tu del rap negli anni 90 e di quanto poco se ne sapeva in Italia. 
m'ha scritto in mèil miguèlla. La foto, per dire, del pèzzo, per dire, è questa. (ciao, ombra, no, dico davvero: gratsie)


Ciò che rende il fatto, in sé lusinghiero, decisamente serendìpico è che otto ore e mèzza prima, sempre in mèil, m'aveva scritto pure simonerò, muri bolognesi, l'oggetto, che li vedi e ti dici: pensa te, c'era scritto in quella mèil, e un allegato, vediamo quest'allegato, questo muro bolognese, e guardacheròba:


Ti vedo scritto su tùttimùri, katacrascijo, ogni canzone mi parla di te.
E questa notte a me l'internet mi sembra bellèrrima.

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