01 maggio 2011

Tutto l'orgoglio della tristezza (su Finzioni)

Ernesto Sabato, se vuoi pronunciarlo per bene l'accento è sulla prima a, è morto oggi che è sabato, una boutade che gl'avrebbe strappato un sorriso, e l'America Latina ha perso uno dei suoi più grandi scrittori quando mancavano poco più di due mesi a che compisse cent'anni.
Il suo romanzo più grande – non era uno scrittore prolifico, Sabato, Vila-Matas lo cita di striscio tra i Bartleby e poi lo stesso Sabato diceva io e la letteratura abbiamo lo stesso rapporto che hanno un guerrigliero e l'esercito regolare – è stato Sopra eroi è tombe, sicuro che ne hai sentito parlare, John Malkovich ne ha pure acquisito i diritti per farne un film.
Sabato è morto ieri, che era sabato.
Gli ho tributato una ròba che fossi un giornalista, ce l'avessi avuta da tempo nel cassetto e portasse ad un tardivo arrepentimento la diresti un coccodrillo.
Invece no, è solo un ricordo affettuoso, per uno che ha scritto uno dei più bei libri che io abbia mai letto, siriusli.
Qua sta, su Finzioni.

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