Non sarai mai nessuno. Per quanto tu faccia, non sarai mai nessuno. Comprendi i migliori poeti, i prosatori più profondi, ma sebbene dicano che comprendere significhi eguagliare, sarai paragonabile a loro come un nano può paragonarsi ai giganti (...).
Non sarai mai nessuno. Piangi, grida, stringi la testa con le mani, spera, dispérati, rimettiti al lavoro, spingi pure il tuo masso.
Non sarai mai nessuno.
L'ha scritto Jules Renard nel suo Diario e lo riporta Enrique Vila-Matas in Bartleby e compagnia, ed è una bella insufflata d'autostima, nevvè?
fanculo, vilamà.
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