17 agosto 2010

Questo periodo operoso

Che poi questo periodo, per me, è davvero - come si dice? - operoso.
Sto scrivendo molte ròbe, e ci tengo assai che vengano come mi piacerebbe venissero scritte.

[m'ha preso pure di tradurre certi pezzulli di Cortàzar che in italiano non esistono, magari fa piacere a qualcuno che bazzica da queste parti]

In una delle ròbe che sto scrivendo, di riffa o di raffa, c'entra il rap, ed il mango, e gli ananassi. E poi ho ripreso a sfogliare Il regno di questo mondo di Alejo Carpentier, e va a finire che già lo so, me lo rileggerò in toto, ed anche Il rap spiegato ai bianchi di David Foster Wallace e Mark Costello, forse la peggior cosa di DFW che mi sia capitata per le mani (di Costello, invece, non ho mai letto altro, e credo che seguiterò così), che infatti sfoglierò per le sole venti pagine funzionali allo scritto.

In un'altra storia, invece, c'è di mezzo la senape di Digione, il Kir Royal ed un certo zio Jules. Mi convinco di essere in un'altra stagione, quando mi calo in questo lavoro qua.

L'ultimo, poi, l'ultimo aleggia su Cadice. Tra le righe c'è il Màgico Gonzalez.

E poi niente: m'è venuta l'idea di fare un ciddì con tutte le canzoni che compaiono nei libri che ho letto ultimamente, e che hanno un ruolo fondamentale, in quei libri.

Che poi ho letto tantissimo, io, questa estate, non me lo credevo.

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