02 luglio 2010

Volevo scrivere di, ma poi oh, la morte, la morte no.

Ho appena letto un libello di Cosimo Piediscalzi, il libello m'è arrivato qualche giorno fa insieme al marranzanu cui sto dedicando le mie ore migliori anziché far altro, ed io là che provo ad imparare a far vibrare il marranzanu come dico io, e non ci riesco.

In quel libello, "Romanzi vari" di Cosimo Piediscalzi, ci sono un fottìo di incipit, sinossi, come vogliam chiamarli?, abbozzi di romanzi vari, appunto.

E volevo parlarne un po', scriverne un po', ma avrei dovuto citare, ed usare quell'orrendo (cit.), ma ecco, alla fine del libello, nell'ultima pagina, c'è scritto Tutti i testi sono tutelati dal Diritto d'Autore, pertanto è vietata la riproduzione (anche parziale) degli stessi a fini divulgativi e commerciali. Pena la morte. (cit.)

E oh, la morte, la morte no, nera signora si tenga lontana, ho usato un (cit.), è vero, ma giuro, non volevo.

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