04 luglio 2010

Jacopo, Frijidaire e quella tipa che non s'inghazzèva mica

C'è che Iacopo Barison, l'autore di 28 grammi dopo che jo l'ho letto e un giorno di questi debbo scriver su una notarèlla e che questo mese trovate in edicola recensito pure da Frijidaire, sembra s'inghèzzi un fracco se scrivi il suo nome con la gèi.
Perciò: còmprati 28 grammi dopo, lèggiti 28 grammi dopo, e se t'è piaciuto, dopo, 28 grammi dopo, e dopo averlo letto e gradito ti vien da scriverglielo, a Iacopo, non esordire con caro Jacopo.

Alla stazione di Monte San Biagio, famosa per le salsicce (la cittadella di Monte San Biagio, non propriamente la stazione), conobbi un dì una signorina tutta riccioluta, biondèrrima e con uno di quei sorrisi che non capisci mai se son più simpatici o fascinosi, quella signorina si chiama Jlenia e non lo so se s'inghèzza se la chiami Ilenia, perché tanto non le ho scritto mai, mi sembra, e se qualche volta l'ho fatto credo d'aver esordito tipo "Cara Gèilenia".

Che mi sembra un buon esordio, dopotutto, e questo è quanto, in buona sostanza.

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