09 aprile 2010

Ho recensito "Sulle tristezze e i ragionamenti" di Ugo Cornia. Comincia così:

Ho sempre creduto che dopo una giornata intera che giri per le strade di Bolzano, che sfiori con gl'occhi certe bolzanine dalle guance rubescenti, che provi a pronunciare i nomi delle strade eviscerando reminescenze germaniche sopite, ecco, se poi entri in libreria e compri un libro sui canederli fai la cosa migliore che ci si possa aspettare da te, turista per un giorno a Bolzano, mentre se invece il libro lo compri sulla cucina fusion, o sul modellismo, o sull'Etiopia, dopo una giornata intera trascorsa a Bolzano, sei un pirla.
Animato da quest'istinto, dopo essermi aggirato per i banchi di Buk a Modena - una sorta di book bric-à-brac, ma meno freak -, m'è venuto quasi spontaneo avvicinarmi al banchetto (si può dire ‘banchetto’ invece di ‘stand’?) di Quodlibet Compagnia Extra, e comprarmi Sulle tristezze e i ragionamenti di Ugo Cornia, che poi, per chi non lo sapesse, è proprio di Modena.

E continua
qua, su SeroxCult.

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