20 marzo 2010

Invece di lavarmi i denti

Che poi ci pensavo, ci son genti che prima d'addormentarsi passano ore alla toletta.
Si lavano i denti, passano il filo interdentale, si struccano pettinano spettinano imbrattano il viso lavano il viso toccano il viso contorcono cosa?: il viso.

Io prima d'addormentarmi tipo ferné, tipo sigaretta, tipo Ugo Cornia.
Tipo: scrivo.

Ho scritto di notte tardissimo "La voce fuori dal coro", che qualche giorno fa era sul blog di Scrittori Precari.

Di notte tardèrrimo ho scritto pure - abbirrazzato andante con brio - i panegirici ai capolavori brassicoli di Orazio e Massimo, maitre à penser (e à brasseur) del neonatèrrimo Birrificio Turan.

Insomma, la notte ha per me la consistenza oleosa e rotonda dell'alcol.
Mica quella gelatinosamente pastosa della pasta dentifricia.

Io, come Ugo Cornia,

"[...] Nonostante mi sia anche sforzato, non sono mai riuscito a prendere l'abitudine di lavarmi i denti prima di andare a letto, perché il tipico sapore di menta del dentifricio, se mi lavo i denti prima di andare a letto, mi fa svegliare invece di farmi addormentare, cosa logica visto che non ho mai conosciuto nessuno che prima di andare a letto si metterebbe in bocca un chewingum di eucaliptolo."
Da "Sulle tristezze e i ragionamenti", 2008, Quodlibet Compagnia Extra, che sto divorando sottraendo tempo preziosissimo ad altre insulse attività, tipo ad esempio: lavarsi i denti.

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