31 dicembre 2009

Quel nove prima delle Colonne d'Ercole

Che poi era ancora lontano, il giorno del duemilanòvico epilogo, quando mi chiesero – era tipo settembre, se mal non ricordo – di scrivere un ragionamento per la kermesse di Oltrepensiero. Ed io lo scrissi, quel ragionamento, tirando in ballo la cifra nove e la sua malia numerologica, e sciorinando un’immagine che non ricordo mica troppo bene, me la dovrei andare a riguardare, ma che più o meno teorizzava quanto fossero pregni di significanza ed in un certo modo palingenetici, gl’anni col nove finale, ricchi d’un fascino che sanno avere solo le ròbe che stanno per chiudersi, prima di farsi doppia cifra, questa di metafora cell’ho ben presente, doppia come le colonne d’Ercole che con le tasche gonfie di speranza c’accingiamo ad oltrepassare.

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Ora. Stiamo per sfancularlo, questo duemilanove. Che è stato invero ricco-anzi-ricchissimo di momenti unforgettable, come cantava quello là.

Nuove Prospektive e nottibianche, certo, :interstizzìci: assalti all’arma bianca e rendez-vous con Tomasz Kuciewski, chiaro; ma soprattutto, il maestoso roboante incedere stampedico di zoccologommati Gnu.

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Quanto e cosa si sia tirato su dalla Fiera del Libro maggiolina ad oggi diosololosà, e forse pochi altri. Tipo i tovarich dello GnuTeam, capintesta il collega, ma pure amico, fors’anche dialettico duellante, alle volte, Dario Falconi. Per me, non me ne voglia, “il buon Dee”.

Tanta carne al fuoco, quindi, tanta che - come sottolinea giustamente il direttor Giannasi sullo braingnùico facebookiano gruppo - è difficile comprendere appieno la portata del progetto, che è enorme.

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La malia del nove, si diceva. Del nove.

Ho aperto lo scatolone pieno di scintillanti violette copie di Katacrash che era il 18 Dicembre. Pensateci. Uno più otto. Nove.

Al release party m’avete mandato sold out dopo nemmeno cinque giorni. Un altro nove, accompagnato da uno zero, le copie messe in giro quel dì. Cheròba. Da commuoversi.

Ed una settimana dopo precisa precisa, ancora un nove nella data, serendipità delle serendipità è stata trovar – sempre sul socialnetwork faccialibresco – nadamàs che un gruppo a Katacrash intitolato.

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Domani è già gennaio, c’è un tour tutto da vivere che porterà gli Gnu a scorrazzare un bel po’ in giro per la savana italica, ci sono Patagonìa e Katacrash spreading out in un fottìo di librerie, c’è da tornare a cavalcare – one more time – beats possenti e prùnici. Da chiacchierare. Ancora tanto. Tantissimo.

C’è da esser felici, e carichi. Ogni giorno di più. Finché ci siete voialtri lettori, che suonate la carica.

Fost’anche solo in nove.

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Godeteveli bene gl’ultimi stralci, e cominciate meglio.

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Peace.

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Ps

Per te che sei giunto qua copiando l’indirizzo che hai trovato sulla bandella di sinistra sotto la bio ma anche sotto quella foto che non mi rende giustizia, ye-eah. Significa che l’url funziona perfettamente. E che Katacrash già cell’hai.

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Tualtro che invece K. cell'hai mica e vai cercandolo, ce ne son sei copie sparpagliate tra M.I.L.O. in Via Trieste a Civitavecchia e The Station Shop, vicino alla stazione, sempre nella ridente civitasvetula.
Sennò pazienta fino al 17 gennaio. E stay tuned.

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