26 settembre 2009

A voler citare Kundera (Vertiginoso ragionamento prospektìvico)

"C’è chi ha scritto che un avvenimento è tanto più significativo e privilegiato quanti più casi fortuiti intervengono a determinarlo.
Perciò non vi stupirete quando vi racconterò come, per una meravigliosa serie di congiunture astrali, mi trovai a vivermelo tutto, il giorno dello show - uno show che andavo a vedere volentieri, ma a tratti anche no -, dall’arrivo dell’autobus - rigorosamente ad impatto ambientale zero - al montaggio del palco - anch’esso ecofriend.

E poi ero là quando si cominciò a vociferare che LUI era arrivato, anche se noi l’avevamo visto mica, ed ancora là quando le prime note suonarono rotonde.
Poi lo show vero e proprio, ed infine accendini ed abbracci mentre nell’aere si spargeva quella hit che fa “la vertigine non è, paura di cadere, ma voglia di volare... mi fido di te”.

E come si fidavano, di LUI, che con la faccia simpatica provava ad intessere futuri diversi..."

E' l'incipit d'un ragionamento inedito intitolato "A voler citare Kundera", letto giustappunto poc'anzi, alla prima serata del festival Libri in città.

Magari uno dei giorni che verranno lo metto pure sul web.
Credo di servirmi nuovamente di Scribd.
Dove c'è già "Ad esser tutti blu".

Stay tuned

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