01 giugno 2011

Buona creanza

Alto là! Bambino mio: perché rosso sono io. Se arancione mi vedrai, per un pò ti fermerai. Quando verde al fin sarò: io passar ti lascerò.
Coi semafori ci si scherza mica, bambino mio: vedi d'andar sempre piano e dar la precedenza, quand'è 'l caso, agl'incroci.
Buona creanza è, pupetto del mio cuore, non pensare machemmefréga quando il verde si tramuta in arancione, quel giallòne color tuorlo dell'uovo, sole che tramonta, zaffata d'agrumeto.
Sorridigli, ai passanti: come dice 'l nome loro, passano. Oggi loro, domani te. Niente è per sempre, marzo pazzerèllo, si stava meglio quando si stava peggio un cazzo: quando si stava peggio si stava pèggio, e punto.
Il verde, certe volte il verde ha delle sfumature blu, poi un bel giorno ti diventa arancione sotto gl'occhi, quel giallòne color pelo di volpe, carotàffusolàta, a-ran-cio-ne. Lo saprai da te, ch'è un preludio al rosso, quell'arancione.
Ma non farti pigliare dalla fòga, bimbomìo, quando vedrai l'arancione: devi rallentare, soppesare, ponderare, meditare; l'ebbrezza dell'entusiasmo non ha mai giovato a nessuno: la gatta presciolòsa fa i gattini ciechi.

Se poi un giorno sarai tu a comandare, figlio mio, Capo del Governo, ci pensi?, patatodicàsa, a veder l'arancione: vorrà dire che tra poco c'è da fermarsi. Altolà.
E non starti a fidare, di questi che vedi tutt'intorno a te, che pure se è rosso, in certi posti più rosso che altrove, indefessi chiudono gl'occhi, tirano un'altra sorsata, schiacciano l'acceleratore e che Dio gliela mandi buona.
Non lo sanno cos'è la buona creanza, quellilà, amore mio.

E ora fa' 'l favore: dormi.

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